All’interno della famiglia Veneridae esiste un mollusco bivalve noto alla maggior parte degli italiani con i nomi di tartufo di mare e di noce bianca, ma che la comunità scientifica ha denominato Venus verrucosa. Come spesso accade anche il tartufo di mare possiede molte denominazioni regionali, se i pugliesi, infatti, sono soliti chiamarlo noscia riale, per i campani esso è semplicemente taratufo La diffusione di questo mollusco è molto ampia in tutto il Mar Mediterraneo ed è anche abbondantemente comune nella zona orientale dell’Oceano Atlantico. Le aree italiane dove è più facile incontrarlo sono le già citate Puglia e Campania I tartufi sono tra i molluschi più apprezzati commercialmente, per il sapore delicato e la bontà delle carni. È uso comune consumarli crudi con un po’ di limone, come le ostriche. L’aspetto e il sapore ricordano un po’ quelli delle vongole, da cui si distinguono però sia per la conchiglia esterna (rugosa quella dei tartufi, liscia quella delle vongole) che per il sapore, che nel caso del tartufo è più deciso e persistente. Oltre che a crudo, i tartufi possono essere gustati anche direttamente in pentola con la fiamma bella viva, oppure possono essere utilizzati per realizzare sughi marinari, secondo l’estro dello chef.