Descrizione
SGOMBRO
Tra i pesci azzurri più noti troviamo lo sgombro. In alcune zone d’italia questo pesce di mare che fa parte della famiglia Scombridae è anche conosciuto con i nomi di maccarello e di lacerto.
Generalità
Lo sgombro è comune in molte acque, sia calde come quelle del Mar Mediterraneo che fredde come quelle del Nord Atlantico e del Mare di Norvegia. Purtroppo negli ultimi anni si è riscontrato una diminuzione della presenza dello sgombro, soprattutto in alcune zone, e per questo è stato inserito nella lista rossa delle specie minacciate curata dalla IUCN.
Caratteristiche fisiche e biologia
Oltre alla lunghezza che non supera i 50 cm, sono tipici dello sgombro il corpo affusolato, la testa appuntita, gli occhi e la bocca molto ampi. Per distinguerlo da altri pesci simili bisognerebbe però affidarsi alla tipica livrea blu-verde con tigrature nere in contrasto con il ventre bianco-argenteo e alle pinne grigio-azzurre.
Per tutta la vita (che può arrivare fino alla veneranda età di diciassette anni!), lo sgombro preferisce vivere in grandi banchi. Sempre all’interno dei banchi, tra marzo e aprile avviene la riproduzione. Dopo circa una settimana, le uova giallastre depositate si schiudono per dare alla luce millimetriche larve già dotate di mandibola.
Questo pesce dalle dimensioni relativamente contenute è un animale onnivoro dal grande appetito. Dotato di piccoli denti molto aguzzi, è in grado di cibarsi di varie specie marine: dal plancton ai piccoli pesci, la sua dieta si arricchisce anche di meduse, molluschi e persino gamberi. Lo sgombro non è però solo predatore, grandi pesci come le lecce, i tonni e i pesci serra se ne nutrono spesso.
La pesca
La sua vasta diffusione rende lo sgombro uno dei pesci più pescati. Solitamente i pescatori professionisti si servono di reti da circuizione che rendono possibile la cattura dei grandi banchi tipici di questa specie.
Le maglie grandi delle reti assicurano che solo gli esemplari adulti vengano catturati, così da garantire a quelli più piccoli di maturare fino a raggiungere l’età della riproduzione, diminuendo i rischi per la sopravvivenza della specie.
Valori nutrizionali e gastronomia
I vantaggi nutrizionali che questo pesce garantisce sono noti da secoli per questo lo sgombro non è solo una parte fondamentale della dieta mediterranea, ma anche uno dei prodotti ittici più consigliati dai professionisti dell’alimentazione e della salute. Come tipico del pesce azzurro è ricco dei pregiati omega-3, degli acidi polinsaturi di cui la nostra dieta dovrebbe sempre essere ricca per allontanare i pericoli delle malattie a carico del sistema cardiocircolatorio. Tra quelli presenti in grande quantità negli sgombri troviamo l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA).
Inoltre, lo sgombro è una fonte preziosa di vitamine, minerali e, soprattutto, di proteine facilmente digeribili. Nonostante sia un pesce piuttosto grasso e quindi calorico (per una porzione di circa 150 g si ottengono 255 Kcal), proprio la presenza di queste proteine che sono molto sazianti e il basso apporto dei cosiddetti grassi saturi, pericolosi per chi soffre di alti livelli di colesterolo, lo rendono perfetto per essere inserito nelle diete di chi vuole perdere peso.
Questo pesce azzurro possiede sia vitamine liposolubili sia idrosolubili, come la vitamina B e la D, essenziale per la salute dello scheletro. Se si soffre di ipotiroidismo, lo sgombro, grazie al suo contenuto di iodio, può essere un valido alimento da integrare alla dieta farmacologica, ma anche chi non soffre di alcuna patologia tiroidea potrà aiutare a mantenere questa ghiandola in salute preparando piatti a base di maccarello.
Il consumo abbondante di questo animale viene sconsigliato solamente a chi è in forte sovrappeso, mentre è vietato per chi soffre di gotta e per chi ha sviluppato un’allergia ad una delle sue proteine, la parvalbumina.
Tra i benefici assicurati dalla scelta di mettere in tavola gli sgombri si ha anche la sicurezza di non consumare attraverso le sue carni troppi inquinanti presenti in mare, dal momento che le loro ridotte dimensioni scongiurare questo rischio, e nemmeno farmaci somministrati agli animali visto che questa è una specie impossibile da allevare.
Infine, la sua relativamente abbondante presenza nel Mar Mediterraneo fa sì che il suo costo non sia particolarmente elevato e quindi sia abbordabile per quasi tutte le tasche e che la pesca non sia intensiva e dannosa per l’ambiente e la specie.
Lo sgombro si può consumare sia fresco che in scatola. Diversamente da altri tipi di pesce, come il tonno e le sardine, il suo tipico gusto deciso non viene particolarmente danneggiato dal suo inscatolamento.
Una ricetta facile e veloce da preparre con lo sgombro in scatola è quella della pasta integrale condita con filetti del pesce azzurro al naturale, olive nere, pomodori ed olio extra vergine.
Se invece si preferisce consumarlo fresco, non c’è problema: lo sgombro è facilissimo da spinare. Buonissimo cotto sia in padella sia al forno sia al cartoccio e persino in umido, con un po’ di rosmarino, un pizzico si sale e prezzemolo e limone, questo pesce è una delizia accompagnato da una grande varietà di contorni!
Valori nutrizionali (per porzione da 100 g)
Kcal: 167
Proteine: 19,32 g
Carboidrati: 0 g
Zuccheri: 0 g
Grasso: 9,36 g
Colesterolo: 64 mg
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