Forse non tutti conoscono il detto “i frutti di mare si mangiano nei mesi con la R”. Il proverbio è particolarmente azzeccato quando si parla di ricci di mare. Buonissimi crudi, accompagnati da una fetta di pane o con un piatto di pasta, i ricci di mare hanno infatti tempi precisi di consumazione: sono vuoti d’estate e pieni per tutto il resto dell’anno (da settembre ad aprile), con le migliori qualità intorno a primavera. Non tutti i ricci di mare però sono fecondati e contengono le deliziose uova.
Per riconoscere i ricci fecondi basta seguire un semplice trucco: bisogna pescare quelli che istintivamente nascondono il carico dai predatori piegandolo sotto di sè o coprendolo in qualche modo (con un alga o sotto una roccia).
Il vero problema con i ricci si riscontra quando bisogna aprirli, esiste però un metodo piuttosto facile per goderne al massimo:
1) Con l’aiuto di un paio di forbici praticare un’incisione intorno alla bocca del riccio in prossimità di una sorta di becco.
2) Rimossa la parte superiore del riccio resterà l’altra parte piena di acqua, impurità e uova.
3) Svuotare il riccio togliendo l’acqua e parte delle impurità.
4) Sciacquare delicatamente il riccio per pulirlo completamente.
5) Dopo aver tolto, nell’eventualità che vi siano rimaste, le parti nere presenti sopra le uova, con un cucchiaino raschiate delicatamente dal basso verso l’alto la polpa di colore arancione.
Gli amanti della tradizione però preferiscono consumare i ricci direttamente dal guscio aiutandosi con un pezzo di pane per gustare la polpa a pieno.
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